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lunedì 30 agosto 2010

La Biblioteca ed il PAAS

Abbiamo ricevuto da un nostro socio la seguente mail:

"Ho visto che stanno lavorando alla scuola di Via della Repubblica per fare 4 classi il prossimo anno (le 2^ saranno 4 anziché 3).Credevo togliessero il PAAS dalla Scuola e invece....stanno riducendo la già piccola Biblioteca per fare un'altra classe.
Ricordo che quando è venuto Bordiglioni l'unico posto dove fosse possibile fare l'incontro era proprio quella Biblioteca e già le persone non c'entravano.

Adesso che riducono anche quello spazio...le attività come le letture animate, dove potranno essere fatte? C'è uno spazio alternativo e gratuito in tutta Fornacette .... case e abitanti ce ne sono parecchi....possibile che non ci sia nulla????
AGiSCO sta facendosi portavoce di questo con il Comune? Sta lottando per gli spazi?"

Anche AGiSCO ha avuto notizia dei lavori alla scuola in Via della Repubblica: la già piccola biblioteca verrà ridotta per fare spazio ad una nuova aula...l'aula è necessaria, ma riteniamo lo sia anche avere a disposizione sufficiente spazio per la Biblioteca dei Ragazzi, punto di aggregazione ed incontro per i giovanissimi di Fornacette e luogo per svolgere attività interessanti e stimolanti come appunto le letture animate.

Per questo motivo, approfittiamo della mail inviataci dal nostro socio, per girare la domanda all'Amministrazione Comunale, da cui speriamo di avere presto una risposta ufficiale da rendere nota a tutti i lettori di queste "pagine"! Vi aggiorneremo non appena possibile!

venerdì 27 agosto 2010

Ammainiamo quelle Bandiere dalle Scuole: se non per Decenza, almeno per Umana Pietà

All'ingresso di ogni nostra Scuola ci sono due Bandiere: dell'Italia e dell'Unione Europea. Portando i nostri bambini ogni giorno magari non ci facciamo caso, ma esse sono lì, in alto.
Avete mai provato a guardarle con un pò più di attenzione?
Sono passato di fronte alla Scuola Materna e, ancora una volta, ho visto lo stato impietoso in cui sono lasciate, quasi a brandelli, senza compassione: e mi sono sentito in colpa.

Non sono stracci qualsiasi, sono le nostre bandiere che rappresentano il nostro passato, il nostro presente, i valori più alti che ci portiamo appresso nel costruire il nostro futuro.
Dietro la Bandiera d'Italia ci sono uomini, donne, ragazzi che hanno combattuto e combattono per valori di Libertà che, ahimé, non si acquisisce né si mantiene gratuitamente.
Proprio la nostra Scuola, la Scuola di Pisa, ha dato un grande contributo di sangue, pianto, tragedia e indomita speranza che è racchiusa nel tricolore. Nel 1848 gli studenti pisani combatterono nei pressi di Curtatone e Montanara, fermando per oltre un giorno la marcia degli Austriaci e permettendo un successo dell'esercito piemontese che, seppur non portando a nessuna vittoria, contribuì a tenere fortissima la speranza per la liberazione dell'Italia. I nostri giovanissimi studenti combatterono per ideali ben precisi: per i diritti dell'uomo, affinché i tiranni "concedessero" una carta o uno statuto costituzionale che li garantisse; per la democrazia, affinché il diritto di voto non fosse garantito in base ai possedimenti e al censo ma al principio un uomo = un voto; per la Repubblica, affinché il potere non passasse per dinastia o parentela familiare ma fosse deciso da una Assemblea di rappresentanti del Popolo, per l'Unità d'Italia che risorge, libera da tirannie straniere. In sintesi: sacrificarono le loro vite per la Libertà, innalzando quel tricolore che rappresentava tutto questo.

La Bandiera d'Italia è intrisa del sangue di quelle giovani vite che per essa si sono sacrificate, del pianto disperato delle loro madri, che hanno lottato per la libertà che noi dovremmo custodire, sacra.
La Bandiera d'Italia rappresenta i valori di tutti quegli uomini che resistettero all'oppressione nazi-fascista dopo il 1943. I sogni dei bambini che ascoltavano Radio Londra che dava messaggi incomprensibili al Franchi. Messaggi non compresi ma di speranza, perché si sapeva che il Franchi era il più grande Capo Partigiano del Nord Italia: esistevano ancora uomini che combattevano per la libertà, i diritti, la Repubblica.
La Bandiera d'Italia rappresenta il sacrificio dei servitori dello Stato: è intrisa anche del sangue del Maresciallo Gigli e del Caporalmaggiore De Cillis che, salvando i propri colleghi, nel disinnescare ordigni di morte hanno sacrificato le loro vite in Afganistan; è intrisa delle lacrime dei bambini che hanno perso i loro padri
La Bandiera d'Italia rappresenta i valori di onestà per cui ogni giorno si sacrificano, nel silenzio, tanti uomini. Il sangue di Falcone e Borsellino, servitori d'Italia, è in quel tricolore.
La Bandiera dell'Unione Europea rappresenta un sogno di Europa Libera dalle Guerre: grida mai più guerra, pace e libertà nella nostra Europa.
La Bandiera Blu rappresenta prima la fratellanza tra l'Europa Occidentale liberata dalle terribili dittature Fascista e Nazista, adesso la fratellanza dell'Europa tutta liberata anche dall'orrenda dittatura Comunista. E' una bandiera che grida Pace e Libertà: mai più Fascismo, Nazismo e Comunismo ad opprimere gli uomini, mai più guerre (calde o fredde) in Europa.

Quelle bandiere rappresentano la nostra Patria. La Patria non è un concetto astratto. E' un concetto molto concreto. E' il luogo dove siamo nati, dove hanno vissuto i nostri nonni, dove sono i nostri cari. E' il luogo dove desidereremmo che i nostri figli potessero vivere liberamente e dove vorremmo che la felicità fosse possibile.

Non possiamo lasciare così quelle Bandiere, davanti alle scuole dei nostri bambini. Se non ricordiamo per cosa hanno lottato i nostri padri, se non custodiamo con sacro rispetto i simboli più alti del sacrificio di chi ha lottato e lotta per i valori di libertà e democrazia, che insegnamento diamo ai nostri figli? 



Se non tuteliamo la memoria del nostro passato, come possiamo affrontare il presente?Quale futuro è possibile?

Ogni adulto, ogni genitore, ogni lavoratore: chiunque passi sotto quelle bandiere a brandelli abbassi lo sguardo per rispetto e segno di vergogna per come si dimentica chi è morto stringendo quel tricolore per darci la nostra libertà!

Se non è possibile sostituire i vessilli, allora si adoperi un pò di umana pietà: si ammainino quelle bandiere.

Alessandro

PS nel 2011 saranno 150 anni dall'Unità d'Italia. La Scuola vorrà raccontare qualcosa del nostro Risorgimento? Si ricorderà di ricordare il proprio sacrificio???...Insegnanti, cosa ne pensate?

lunedì 16 agosto 2010

CENA SOCIALE DI FINE ESTATE CON AGISCO

AGiSCO organizza, per MARTEDI' 7 SETTEMBRE ALLE ORE 20 presso la SEDE DELLA MISERICORDIA DI FORNACETTE (via Madre Teresa di Calcutta 7), la PRIMA CENA SOCIALE!!!!

MENU' ADULTI: 
Antipasto misto toscano con salumi e crostini
2 primi (assaggio)
Carne alla brace con contorni misti
Macedonia
Bevande
MENU' BAMBINI:
Pasta
Carne con patatine
Dolce

QUOTA ADULTI: 18 euro
QUOTA BAMBINI: 10 euro
Per prenotazioni, telefonare a TOMMASINA, membro del direttivo, al numero 3298980252 dalle 18.00 alle 20.00 entro il 30 AGOSTO 2010

sabato 14 agosto 2010

L'ANNOSA QUESTIONE DEI CONTRIBUTI SCOLASTICI

Sollecitati da alcuni genitori, vorremmo fare chiarezza e dare informazioni corrette sul tema dei CONTRIBUTI SCOLASTICI.
Solitamente, al momento dell'iscrizione degli studenti all'anno scolastico successivo, le famiglie ricevono un bollettino di conto corrente postale, intestato all'Istituto scolastico in cui sono iscritti i figli, tramite il quale viene richiesto loro un "contributo scolastico" o "contributo interno" di vario importo.
Questo contributo è VOLONTARIO, nel senso che le famiglie non sono obbligate a pagarlo, perché la frequenza a scuola è e rimane gratuita fino all'assolvimento dell'obbligo scolastico, come chiarisce anche il sito del Ministero dell'Istruzione (Pagina domande frequenti dell'Ufficio Relazioni con il pubblico del Ministero).Ogni studente ha diritto ad usufruire dei servizi didattici essenziali senza dover pagare. Pertanto l'unico contributo che uno studente è tenuto a pagare alla propria scuola è rappresentato dal rimborso delle spese sostenute dalla stessa per conto delle famiglie: libretto delle giustificazioni, carta per le pagelle (che alla fine del quinquennio restano allo studente) e polizza assicurativa, sempre che la scuola ne abbia sottoscritta una. A tal proposito, è necessario spiegare che le scuole sono obbligate a sottoscrivere una polizza assicurativa con l'INAIL per ogni alunno, che in questo caso viene considerato come un lavoratore a tutti gli effetti (Circolare INAIL n. 19 del 4 aprile 2006). Quest'ultima però garantisce solo per gli infortuni che si svolgono nel corso delle attività di laboratorio e di educazione fisica. Per questo motivo spesso le scuole sottoscrivono un'ulteriore polizza assicurativa che offra maggiori tutele e che viene fatta pagare ai genitori  attraverso il contributo volontario.

Contributi scolastici ulteriori dovrebbero essere finalizzati all'innovazione tecnologica, all'edilizia scolastica e all'ampliamento dell'offerta formativa così come stabilito dall'art. 13 comma 3 del Decreto-legge 7/2007 (c.d. Bersani bis, che stabilisce anche che, se nella causale del versamento è specificata una delle tre voci suddette, l'"erogazione liberale" può essere detratta nella misura del 19% in dichiarazione dei redditi). Nella realtà le scuole li utilizzano spesso per coprire le spese ordinarie: pulizie, manutenzione, fotocopie, supplenze brevi, ecc.

Riassumendo: ogni studente è tenuto a rimborsare alla scuola le c.d. "spese personali", cioè quelle relative  per esempio a libretto delle giustificazioni, carta per pagelle e polizza assicurativa, se stipulata dalla scuola. Ulteriori contributi possono essere solo volontari e relativi a innovazione tecnologica, edilizia scolastica e ampliamento dell'offerta formativa.Per questi ultimi la decisione se pagare o meno spetta ai genitori, anche se spesso la richiesta di contributo è giustificata da una reale necessità di sopravvivenza dell'Istituto scolastico (i tagli che il Ministero sta operando da anni alla scuola sono sotto gli occhi di tutti). E comunque ogni genitore può controllare come vengono impiegati i soldi ricevuti dalla scuola, attraverso i servizi che essa eroga, e decidere di conseguenza se sia giusto pagare o meno tali contributi.