“Abbiamo fatto una battaglia non facile (all’inizio i bimbi erano solo 4), ma abbiamo ottenuto quello che volevamo e adesso gli alunni che usufruiscono del servizio sono veramente tanti…”...questo è quello che ha detto una mamma la cui figlia ha frequentato per 5 anni la scuola elementare “V. Morroni” di Ghezzano (comune di San Giuliano Terme)…scuola dove l’orario di uscita era inizialmente alle 12.30 e dove, invece, dopo le pressanti richieste dei genitori, è stato attivato un servizio di doposcuola, gestito da una cooperativa privata, che garantiva a chi ne aveva necessità, il servizio mensa e l’assistenza ai figli per diverse ore nel pomeriggio, in modo che i genitori potessero andarli a prendere a scuola una volta terminato il loro orario di lavoro (vedi qui).
Lo stesso tipo di servizio lo hanno gli alunni delle scuole primarie che compongono l’Istituto comprensivo “P. Borsellino” con sede a Navacchio, nel comune di Cascina, dove il doposcuola viene gestito da un’associazione sportiva, con articolazione oraria a seconda delle esigenze dei genitori ( vedi qui )
...i bambini usufruiscono del servizio mensa e poi possono, a scelta, avere assistenza nello svolgimento dei compiti assegnati per casa da parte di personale idoneo appositamente selezionato e/o praticare una o più attività sportivo/ricreative tra quelle proposte.
Sono servizi a pagamento, di solito anticipato trimestralmente e variamente articolato secondo l’orario (nei casi succitati si paga il buono pasto più una cifra per ogni ora che il proprio figlio rimane a scuola), gestiti in autonomia dall’Istituto …addirittura nell’esperienza sangiulianese la gestione iniziale era tutta a carico dei genitori che avevano i bambini iscritti al doposcuola (adesso che il servizio è rodato, lo gestisce la scuola), la cooperativa aveva rapporti SOLO con i genitori, dopo che apposita votazione dell’allora Consiglio di Circolo Didattico – oggi Consiglio di Istituto – aveva autorizzato l’uso dei locali scolastici per l’espletamento del servizio e la sua copertura assicurativa.
Ciò non toglie che sia possibile ipotizzare anche un coinvolgimento del Comune nella gestione di un servizio di questo genere, ad esempio all’Istituto Borsellino il comune di Cascina è stato chiamato in causa dal momento che si è deciso di svolgere il servizio di doposcuola all’interno della palestra comune a tutte le scuole che compongono l’istituto stesso; allora è stato necessario prevedere un servizio di trasporto tramite scuolabus…oppure sarebbe possibile provare a chiedere al Comune che contribuisca a sostenere in parte il costo del servizio stesso…
A questo punto mi rivolgo direttamente ai genitori dei bambini che l’anno scolastico 2010-2011 frequenteranno le classi prime della scuola primaria a Fornacette: visto che il Ministero non è in grado di farci sapere, prima della chiusura delle iscrizioni, se verrà attivato o meno il tempo pieno e neppure se ci saranno uno/due o nessun rientro pomeridiano settimanale…VOI GENITORI SARESTE D’ACCORDO A RICHIEDERE AL COMUNE DI CALCINAIA E ALLA DIRIGENZA SCOLASTICA L’ATTIVAZIONE DI UN SERVIZIO DI DOPOSCUOLA?
Aspetto le vostre opinioni…
Stefania
L'ideale sarebbe riuscire ad attivare il tempo pieno, ma anche questa soluzione potrebbe andare bene. Bisognerebbe cercare di capire quanti di noi ne hanno bisogno e poi procedere. L'associazione che gestisce i campi solari a luglio, la ludoteca e, fino all'anno scorso, il pre- e post-scuola potrebbe essere indicata. Le ragazze sono brave, qualificate e conosciute da molti dei nostri figli.
RispondiEliminaPersonalmente ho partecipato alla Festa che è stata organizzata dalla Misericordia di Fornacette per la Befana, a mio avviso è stata molto ben organizzata e le ragazze hanno saputo coinvolgere in maniera attiva, divertente e costruttiva i bambini partecipanti nel pomeriggio di "gioco" dedicato a loro. La Misericordia sul territorio negli ultimi anni sta prestando sempre più attenzione ai più piccoli..... chiaramente non si tratta di personale "laureato" o qualificato, ma io per esempio lo riterrei cmq un buon supporto per l'aiuto nei compiti, i/le volontari/e aiutano già dei ragazzi diversamente abili nel progetto h-verde decoupage... e avendole viste quel pomeriggio credo che non avrebbero difficoltà ad accogliere i nostri bambini.
RispondiEliminaPensavo sopratutto all'eventualità di non avere nessun rientro pomeridiano.
E' un idea di "pancia" che mi "frulla" per la testa....
L'associazione magari potrebbe organizzare una volta a settimana nei locali della scuola la giornata della "lettura"...
Rimarrebbe fuori il pasto...è vero, però ci sarebbero almeno delle alternative alla tv allo sport...alla ricerca solitaria di una soluzione, isolando sempre di più ogni famiglia e creando cosi' una realtà sogggettiva e individuale, dove i genitori sono soli, invece cosi' vedrei un buon supporto alle famiglie e una buona alternativa per i nostri figli per passare del tempo insieme di allargare le proprie amicizia anche a bambini al di fuori della propria classe o del piccolo cerchio delle amicizie familiari, del resto anche gli spazi nelle nostre case sono sempre più piccoli e i momenti di condivisione e di conoscenza si limitano sempre di più.
Per lo meno per quanto riguarda Fornacette non c'e' un luogo di aggregazione al chiuso dove tu possa portare i bambini .... A meno che tu non sia disposto a pagare...
Grazie per l'attenzione, è si uno sfogo di una mamma di tre bambini, ma credo che qualche verità la contenga degna di un pò di riflessione e ditemi se un pò vi ci ritrovate ?
Elisabetta
Non ho figli che vanno in prima il prossimo anno ma l'idea che un gruppo di cittadini-genitori si dia da fare in prima persona per risolvere il problema di come gestire il tempo dei propri figli durante l'orario di lavoro mi piace. Mi sembra la direzione giusta insomma, visto che le istituzioni hanno sempre meno risorse e sempre meno risposte alle esigenze della famiglia di oggi nella quale entrambi i genitori lavorano e la figura dei nonni non è sempre presente.
RispondiEliminaPerciò auto-organizzarsi, magari chiedendo la collaborazione del comune o della scuola è decisamente un buon modo per non sentirsi impotenti di fronte alla mancanza di servizi e diventare invece parte attiva nella risoluzione di quelli che sono i nostri problemi di genitori che lavorano.
Robin