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venerdì 27 agosto 2010

Ammainiamo quelle Bandiere dalle Scuole: se non per Decenza, almeno per Umana Pietà

All'ingresso di ogni nostra Scuola ci sono due Bandiere: dell'Italia e dell'Unione Europea. Portando i nostri bambini ogni giorno magari non ci facciamo caso, ma esse sono lì, in alto.
Avete mai provato a guardarle con un pò più di attenzione?
Sono passato di fronte alla Scuola Materna e, ancora una volta, ho visto lo stato impietoso in cui sono lasciate, quasi a brandelli, senza compassione: e mi sono sentito in colpa.

Non sono stracci qualsiasi, sono le nostre bandiere che rappresentano il nostro passato, il nostro presente, i valori più alti che ci portiamo appresso nel costruire il nostro futuro.
Dietro la Bandiera d'Italia ci sono uomini, donne, ragazzi che hanno combattuto e combattono per valori di Libertà che, ahimé, non si acquisisce né si mantiene gratuitamente.
Proprio la nostra Scuola, la Scuola di Pisa, ha dato un grande contributo di sangue, pianto, tragedia e indomita speranza che è racchiusa nel tricolore. Nel 1848 gli studenti pisani combatterono nei pressi di Curtatone e Montanara, fermando per oltre un giorno la marcia degli Austriaci e permettendo un successo dell'esercito piemontese che, seppur non portando a nessuna vittoria, contribuì a tenere fortissima la speranza per la liberazione dell'Italia. I nostri giovanissimi studenti combatterono per ideali ben precisi: per i diritti dell'uomo, affinché i tiranni "concedessero" una carta o uno statuto costituzionale che li garantisse; per la democrazia, affinché il diritto di voto non fosse garantito in base ai possedimenti e al censo ma al principio un uomo = un voto; per la Repubblica, affinché il potere non passasse per dinastia o parentela familiare ma fosse deciso da una Assemblea di rappresentanti del Popolo, per l'Unità d'Italia che risorge, libera da tirannie straniere. In sintesi: sacrificarono le loro vite per la Libertà, innalzando quel tricolore che rappresentava tutto questo.

La Bandiera d'Italia è intrisa del sangue di quelle giovani vite che per essa si sono sacrificate, del pianto disperato delle loro madri, che hanno lottato per la libertà che noi dovremmo custodire, sacra.
La Bandiera d'Italia rappresenta i valori di tutti quegli uomini che resistettero all'oppressione nazi-fascista dopo il 1943. I sogni dei bambini che ascoltavano Radio Londra che dava messaggi incomprensibili al Franchi. Messaggi non compresi ma di speranza, perché si sapeva che il Franchi era il più grande Capo Partigiano del Nord Italia: esistevano ancora uomini che combattevano per la libertà, i diritti, la Repubblica.
La Bandiera d'Italia rappresenta il sacrificio dei servitori dello Stato: è intrisa anche del sangue del Maresciallo Gigli e del Caporalmaggiore De Cillis che, salvando i propri colleghi, nel disinnescare ordigni di morte hanno sacrificato le loro vite in Afganistan; è intrisa delle lacrime dei bambini che hanno perso i loro padri
La Bandiera d'Italia rappresenta i valori di onestà per cui ogni giorno si sacrificano, nel silenzio, tanti uomini. Il sangue di Falcone e Borsellino, servitori d'Italia, è in quel tricolore.
La Bandiera dell'Unione Europea rappresenta un sogno di Europa Libera dalle Guerre: grida mai più guerra, pace e libertà nella nostra Europa.
La Bandiera Blu rappresenta prima la fratellanza tra l'Europa Occidentale liberata dalle terribili dittature Fascista e Nazista, adesso la fratellanza dell'Europa tutta liberata anche dall'orrenda dittatura Comunista. E' una bandiera che grida Pace e Libertà: mai più Fascismo, Nazismo e Comunismo ad opprimere gli uomini, mai più guerre (calde o fredde) in Europa.

Quelle bandiere rappresentano la nostra Patria. La Patria non è un concetto astratto. E' un concetto molto concreto. E' il luogo dove siamo nati, dove hanno vissuto i nostri nonni, dove sono i nostri cari. E' il luogo dove desidereremmo che i nostri figli potessero vivere liberamente e dove vorremmo che la felicità fosse possibile.

Non possiamo lasciare così quelle Bandiere, davanti alle scuole dei nostri bambini. Se non ricordiamo per cosa hanno lottato i nostri padri, se non custodiamo con sacro rispetto i simboli più alti del sacrificio di chi ha lottato e lotta per i valori di libertà e democrazia, che insegnamento diamo ai nostri figli? 



Se non tuteliamo la memoria del nostro passato, come possiamo affrontare il presente?Quale futuro è possibile?

Ogni adulto, ogni genitore, ogni lavoratore: chiunque passi sotto quelle bandiere a brandelli abbassi lo sguardo per rispetto e segno di vergogna per come si dimentica chi è morto stringendo quel tricolore per darci la nostra libertà!

Se non è possibile sostituire i vessilli, allora si adoperi un pò di umana pietà: si ammainino quelle bandiere.

Alessandro

PS nel 2011 saranno 150 anni dall'Unità d'Italia. La Scuola vorrà raccontare qualcosa del nostro Risorgimento? Si ricorderà di ricordare il proprio sacrificio???...Insegnanti, cosa ne pensate?

4 commenti:

  1. Un pò forte amico ma niente da eccepire sulla sostanza solida di cui tratti e sulle bacchettate. Ho iniziato il conto dei giorni che passeranno tra la tua invettiva e il risorgere del tricolore.
    Una puntualizzazione: quando parli del Franchi grande partigiano del Nord e di Radio Londra ti riferisci all'Organizzazione Franchi fondata dal coraggioso capo partigiano liberale quale fu Edgardo Sogno, medaglia al valore per la resistenza.....questa è una "Hot" citation.
    Nemo

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  2. Caro Nemo,
    in realtà le mie non volevano essere bacchettate, anche perché non sono nessuno per bacchettare. La mia voleva, come dici, essere invece un'invettiva, un'invettiva contro l'indifferenza che sembra dominare il nostro mondo. Un invettiva prima di tutto con rabbia contro la mia indifferenza; ho voluto condividerla riflettendo a voce alta e vergognandomi di me stesso per aver permesso un tale degrado di quei simboli, fino ad arrivare a non rendermi nemmeno conto di come fossero messi mali: le bandiere non si sono logorate così in un giorno.
    La responsabilità formale del cambio delle bandiere sarà pure di qualche ufficio del Comune, è facile scaricargli la colpa, troppo facile. Credo che la responabilità reale di mantenere il decoro sia di ognuno di noi, nessuno escluso. Di questo volevo parlare e far riflettere anche gli altri.
    Speravo anche (ancora spero) che qualche insegnante volesse rispondere a questo Blog, magari riflettendo sui 150 anni dell'Unità d'Italia e su cosa fare nella scuola.
    Infine il Franchi: hai ragione, era lo pseudonimo di Edgardo Sogno. Medaglia d'oro, è stato uno dei più importanti partigiani nel Nord Italia. In realtà lui non lottava per la Repubblica, ma per la libertà dell'Italia dalla dittatura: era un Liberale Conservatore amante della Monarchia Costituzionale.

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  3. Puoi interrompere il conto alla rovescia, ho visto le bandiere nuove alle scuole.

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  4. Purtroppo temo non ci siano insegnanti che leggono questo Blog o, nel caso in cui lo leggano, che vogliano scrivere qui: peccato!!! Secondo me è un'occasione di scambio mancata. Vedo caduta in vano la mia domanda, forse posta anche in maniera provocatoria (speravo così di suscitare risposte), sul desiderio o meno di ricordare l'epoca risorgimentale con iniziative a scuola e fuori (magari con la collaborazione dei genitori).
    Peccato davvero...speravo questo Blog potesse essere un luogo utilizzato per lo scambio di idee, per proposte, per la partecipazione.......
    ma davvero tra le tantissime insegnanti nella scuola non ce n'è nemmeno una che desideri utilizzare questo spazio per discutere? Vi sono pericoli così grandi? ...capisco che vi siano dei contro a partecipare, da insegnanti, a questi dialoghi. Credo però - ne sono fermamente convinto - che i pro siano di gran lunga maggiori.
    .....

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